Chateau Garage: la montagna, il Trebbiano e un nome che svela il programma

Il Valdichiana Wine Festival è un appuntamento giovane, ma già necessario. A Castiglion Fiorentino, nel cuore della Valdichiana aretina, per due giorni si incontrano produttori, appassionati, enotecari e wine lover, in una formula semplice: vino in degustazione, musica, piccoli assaggi del territorio, qualche incontro di approfondimento. Io ci sono andata per curiosare e raccontare le storie e gli assaggi più interessanti. Una su tutte? Quella di Chateau Garage, che non è uno scherzo, anche se nasce proprio da una battuta.

Tutto parte da un garage. E da una vigna del nonno.

Quando Alessandro ha iniziato a fare vino, lo ha fatto davvero nel garage del nonno. Un gioco, un esperimento, uno di quei passaggi di testimone che in Toscana iniziano sempre con una damigiana. Qualcuno, per prenderlo in giro, ha cominciato a chiamarlo “quello con lo château nel garage”. E lui ha fatto di quella battuta un nome, un’etichetta ben riconoscibile.

Oggi Chateau Garage è una micro-cantina vera, con vigneti a due diverse altitudini e una produzione minuscola, ma coerente. Niente visite, niente agriturismo, niente eventi in cantina: solo uva, fermentazioni, e bottiglie che girano mano a mano.

Vini bianchi: due Trebbiano, due storie

Il punto di partenza è il Trebbiano, da vigne vecchie – circa 60 anni – coltivate su mezzo ettaro di terra ereditato dalla famiglia. Il primo vino è un bianco classico, 95% Trebbiano e una piccola parte di Malvasia, con due giorni di contatto con le bucce.

Poi, come spesso accade, è arrivata la voglia di spingere un po’ di più: stesso vitigno, ma vinificato in macerazione lunga. Nasce così l’orange, un Trebbiano lasciato sulle bucce per circa un mese. Oltre alla tecnica, cambia anche la vigna: il Trebbiano bianco cresce a circa 400 metri di altitudine, mentre quello macerato sale fino ai 700 metri sul Monte Cetona. E questa differenza si sente, eccome.

Chateau garage

Il rosato in purezza da Sangiovese

A un certo punto, accanto ai due bianchi, arriva anche un rosato 100% Sangiovese. Nessuna concessione ad altri vitigni, nessun blend di aggiustamento. Le uve provengono da un altro appezzamento, ma la filosofia non cambia: Toscana profonda, approccio minimale, niente fronzoli. Il Sangiovese è quello della zona, trattato con lo stesso rispetto che si riserva a una vecchia ricetta di famiglia.

Nessun fronzolo, solo carattere

Chateau Garage è una di quelle realtà che resistono alla tentazione di diventare qualcos’altro. La cantina è piccola, davvero piccola. Nessuna struttura per l’accoglienza, niente esperienze da prenotare, solo vendita diretta. Ma il progetto ha una coerenza rara, una di quelle linee dritte che partono dal ricordo del nonno e arrivano fino a una bottiglia con il vino al centro. E nient’altro.Se passate per il Valdichiana Wine Festival l’anno prossimo, tenete d’occhio etichette come questa. Perché dietro ogni “chateau” improvvisato può nascondersi una montagna vera. E un garagista toscano che ha deciso di salirci, a piedi e con le forbici in mano.

Chateau garage

Like this article?

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on Linkdin
Share on Pinterest

Leave a comment