Crateca: tufo, terrazze e mare

Crateca sembra un gioco di parole, invece è la perfetta sintesi di un progetto di recupero nato sull’isola di Ischia, nel comune di Lacco Ameno intorno al 2010. 

Crateca si trova infatti a ridosso di un vecchio cratere non più attivo, ma il fascino di vigneti che nascono e crescono su terreni che da soli evocano una speciale forza creatrice, è stata la molla che mi ha fatto percorrere vie ripide e non sempre semplici per chi non vive non in zona. 

È chiaro che i terreni vulcanici sono l’anima e l’essenza stessa del fascino di Napoli e del suo golfo, ma il nome stesso me lo ha fatto mettere in cima alla lista delle visite che avevo programmato per quel fine settimana ischitano, che sarebbe culminato che con un matrimonio importante. 

Il fascino del golfo di Napoli è innegabile e la sua fortuna, e forse anche la sua dannazione, è quel suo essere in continuo movimento. C’è una drammaticità particolare, intensa e sempre commovente, che spesso poi si ritrova anche nei suoi prodotti e in questo senso il vino non fa assolutamente difetto, anzi di anno in anno, specie grazie ai vari vitigni autoctoni sta guadagnando sempre più margine e interesse.

Anche questo incontro è nato dal desiderio d’incontrare per la prima volta la Biancolella, vitigno che nel mio percorso di studi aveva suscitato un certo interesse a leggerne solo la descrizione e il destino è riuscito a creare un connubio perfetto che si è trasformato appunto nella visita a Crateca.

CRATECA : COME IN FAMIGLIA

Non avendo potuto pianificare totalmente il fine settimana, devo dire che abbiamo raggiunto la cantina senza preavviso, ma avendo trovato le porte aperte mi sono affacciata con educazione incontrando poco dopo uno dei gestori, che molto gentilmente ci ha lasciato passeggiare tra le vigne, per poi condurci all’interno della cantina.

Vista da fuori, la cantina di Crateca potrebbe sembrare una di quelle costruzioni antiche fatte in pietra in cui vengono raccolte le testimonianze di un passato che fu, invece varcata la soglia, e nonostante le sue dimensioni ridotte, ci siamo trovati di fronte ad una strumentazione di ultima generazione che certifica la volontà di portare a casa il massimo della qualità in quei due ettari di vigneti terrazzati che si affacciano sul mare.

Il lavoro di recupero della famiglia Castagna ovviamente non è stato facile, ma da imprenditori già sul territorio e inseriti nel contesto turistico, Crateca si è presentata come una bella opportunità per mettere insieme storia e futuro. Un futuro che stanno costruendo insieme ad un enologo umbro (cosa che ovviamente mi sorprese e che racconto meglio qui) e che ha portato oggi alla produzione di cinque etichette: due bianchi, due rossi e un rosato.

Il Crateca Bianco è un assemblaggio di Biancolella, Forastera, Greco e Fiano, mentre la seconda etichetta è una Biancolella d’Ischia in purezza. Il rosato è prodotto da uve Aglianico, vitigno che ritroviamo poi nel Crateca Rosso a cui si aggiungono Piedirosso e Guarnaccia e nel Crateca Rosso Crastula, vendemmia tardiva (vino secco) in coppia con il Piedirosso che prende il nome da un frammento di terracotta, appartenente ad una coppa usata per bere vino sulla quale erano incisi versi che alludevano ad un mondo mitologico, popolato da potenti re, eroi e divinità. 

Personalmente ho avuto modo d’assaggiare (non in degustazione, ma in forma privata e in occasioni diverse) il Crateca Bianco, il rosso e il rosato. Tra tutti il bianco è senza dubbio quello che più mi ha rubato il cuore, in un perfetto equilibrio tra freschezza e armonicità. I vitigni presenti si sposano perfettamente e il sorso ha capacità di trasportarti su quei vigneti terrazzati che danno sul mare e tra acqua e fuoco prendono sapidità e mineralità.

CRATECA: ISCHIA E IL TUFO VERDE

Particolare dell’isola di Ischia è il tufo verde, pietra di origine vulcanica che nell’isola dell’arcipelago campano ha preso il suo caratteristico colore tendente al verde dopo lo sprofondamento e la successiva riemersione dal mare, oltre 15 mila anni fa, rendendo unico il suo territorio. Rispetto al tufo classico, ci troviamo di fronte ad una pietra compatta, ricca di manganese, ferro, cobalto, magnesio e rame e sono proprio il magnesio e il manganese ad esaltare quelle sensazioni minerali che poi ritroveremo nel calice, come firma del territorio.

CONTATTI:

CRATECA

Via Crateca snc
Lacco Ameno – Ischia – Napoli
Tel. +39081994902, +393803302335, +393387858296, +393288732410 Fax +39 081 992490
info@vinicratecaischia.it

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